Via della Misercordia

Il 10 luglio abbiamo fatto il Pellegrinaggio Giubilare “La via della Misericordia”.

Pellegrinaggio Via della Misercordia

 

Siamo partiti dalla Basilica di San Giovanni alle 7:30 e abbiamo attraversato il cuore antico di Roma, fino a giungere in Via della Conciliazione dRaffa predicandoove, nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina, abbiamo partecipato alla messa delle 11.

Durante il percorso, ci sono stati dati degli spunti di preghiera: all’inizio sul senso del peregrinare, a metà percorso sul nostro Dio che è il primo pellegrino perché mai se ne sta fermo ma è sempre in cammino per raggiungerci ovunque siamo, e, poi, alla fine siamo stati invitati a pregare su come posso ciascuno può farsi pellegrino verso gli altri.

 

Tra una tappa e l’altcamminandora, poi, abbiamo pregato co
n Maria, non solo per le nostre intenzioni ma anzi soprattutto per le intenzioni del resto della FaMVD e di tante altre persone che ce le avevano affidate. Inoltre, ci siamo soffermati presso alcuni monumenti e alcune chiese di Roma per conoscere e apprezzare la nostra città anche dal punto vista storico e artistico, sco
prendo che arte e spiritualità vanno insieme. È stato bello, poi, perché durante il cammino ci siamo conosciuti con le persone nuove che partecipavano per la prima volta ad un’attività VD condividendo il perché partecipavamo al pellegrinaggio.

Testimonianze:
È stata una bellissima esperienza, cominciata già con lo scegliere di alzarsi presto la domenica mattina, non era Caminando2scontato e averlo fatto ha messo in moto dentro ognuno qualcosa di nuovo. Sempre per uscire da noi stessi e aprirci al nuovo dobbiamo rompere con una abitudine, con qualcosa che già conosciamo, questa scelta radicale e’ il primo passo di un nuovo cammino. È così, attraversare Roma ad un’ora insolita anche ha messo in movimento dentro di noi cose nuove: Roma era la stessa, ma eravamo noi a guardarla e a viverla con occhi diversi. Abbiamo visto in questo l’invito di Dio: come Lui non si stanca di accoglierci come se fosse la prima volta, anche noi, nel guardare noi stessi e gli altri, pur se sempre gli stessi, a volte pur se con gli stessi difetti, possiamo guardarci con occhi nuovi, rendendo nuovi noi stessi, gli altri, il nostro rapporto con loro. E poi camminare, che bellezza che è stato! Perché ci ha fatto riconoscere che è la vita è tutta un cammino, dove a volte aspetti l’altro e a volte è l’altro che incoraggia te, e in questo si creano legami e famiglia, a volte è faticoso ma in questa fatica e’ la bellezza, e’ il legame, e’ Gesu’ in mezzo a noi. 

Raffaella

 

L’esperienza del pellegrinaggio e’ cominciata con alzarmi più presto di quando vado al lavoro, mPablo predicandoa con una gioia che solo il Signore ti fa sentire, continuata poi per lo stare insieme a persone speciali, che ci dedicano il loro tempo non perché non abbiano niente da fare, ti dimostrano il loro am
ore e pazienza. Io l’ho fatto questo pellegrinaggio per la mia fede, perché sia sempre accesa e alla fine , finita la messa, ho ricevuto la risposta con il salmo responsoriale: “Signore, nella tua Parola trasforma la mia vita”.

Amalia

 

É stato un dono di Dio e sento doveroso e necessario ringraziarLo. È la prima volta che vivo l’Anno Santo sotto forma di pellegrinaggio. Dopo vari Anni Santi, sono chiamato ad essere io il pellegrino:  

  • aderisco a un invito (Dio chiama, non forza)
  • accetto con fiducia (Va’ dove ti mostrerò…)
  • non voglio farmi influenzare dalle contrarietà, dal caldo, dalla fatica…
  • mi sento chiamato al cambiamento – conversione, uscita da abitudini e stereotipiPellegrinaggio Via della Misercordia
  • e a uscire da me stesso, per riscoprire l’appartenenza, la comunità, la Chiesa

È domenica mattina presto, la città è ancora addormentata inizia pigramente le sue abituali  e frenetiche attività, i suoi rumori attutiti, come musica di sottofondo,  mi aiutano a  percepire e apprezzare  il valore del silenzio predisponendomi all’ascolto e alla riflessione

Mi concentro sul significato del pellegrinare

  • che è metafora della nostra vita: Esodo, persone che fuggono dalla schiavitù per cercare la libertà, la dimensione di popolo di Dio, in cammino
  • siamo nel mondo, ma di passaggio: il mondo non è la nostra patria

Quindi il nostro camminare è ricerca, ha una direzione: la vera patria, il senso vero della vita

Ma dobbiamo partire = staccarci da dove siamo, dalle cose, dagli istinti,

  • meno legami abbiamo più è facile partire

Dobbiamo preparare i bagagli

  • e più siamo leggeri più si va avanti spediti,
  • scopriamo l’indispensabile.

Dobbiamo attraversare, vivere il qui ed ora, le varie tappe.

E sempre alzare lo sguardo, guardare in alto perché la fatica del nostro peregrinare si trasforma nella gioia dell’arrivo, il raggiungere Dio.

Giorgio

Per la mia vita è stato un dono del Signore. La mattina ero incerta e mi chiedevo ‘ce la fcamminando (2)arò ?’. Temevo la fatica… invece via via andava sempre meglio. È stato proprio un vero pellegrinaggio come faceva s. Filippo neri con i suoi giovani, per le vie di Roma, (dove tutto parla dei martiri, dei santi, del cristianesimo).  

È stato emozionante  vedere con che gioia questi giovani partecipavano pur essendo faticoso, la solidarietà nel portare il  bimbo e la carrozzina.

Ho molto gradito poi le spiegazioni sui luoghi, sui santi: ci ha fatto vivere e approfondire cose che non sapevo.

Mi sono sentita accettata nel gruppo, semplicemente, come se fossi da sempre una di loro

 

Suor Claudina