Spunti di Preghiera del Giorno

Quaderno di preghiera

Spunti per la preghiera

da lunedì 22 luglio
a sabato 27 luglio 2024

 

Lunedì 22 luglio

Santi del giorno: S. Maria Maddalena; S. Gualtiero; B. Agostino da Biella

Liturgia: Ct. 3,1-4 opp. 2Cor. 5,14-17; Sal. 62; Gv. 20,1-2.11-18

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Spunti di preghiera:

Nel Vangelo di oggi la figura di Maria Maddalena si mostra nella sua identità di discepola di Gesù.  È addolorata e preoccupata per non aver trovato il “suo Signore” dove pensava di trovarLo.  Forse anche a noi può essere capitato di cercare Gesù dove ci portano le nostre aspettative e le nostre idee; invece Gesù ci si è mostrato altrove. Forse abbiamo pensato che in certe nostre esperienze dolorose anche Gesù fosse morto finché non si è fatto presente tramite una persona, una parola inattesa e ci ha riportato la speranza della Resurrezione.  E la donna diventa testimone di ciò che ha visto con i propri occhi, di cui ha fatto esperienza e che ha portato una gioia nuova alla sua esistenza. Preghiamo con tutto il cuore di poter vivere un’esperienza di incontro con il Signore nelle situazioni più difficili della nostra vita e di poter dire con la Maddalena: “Ho visto il Signore”.

 

Martedì 23 luglio

Santi del giorno: S. Brigida religiosa patrona d’Europa; S. Giovanni Cassiano;

Liturgia: Gal. 2,19-20; Sal. 33; Gv. 15,1-8

«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. En questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

Spunti di preghiera

Leggendo Il Vangelo di oggi possiamo pensare al lavoro che Dio fa con ciascuno di noi, proprio come il contadino fa con la sua vite. La prende, la cura, gli toglie i rami secchi ma per un unico scopo: per avere più frutto, proprio come dice l’ultima frase del Vangelo “che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”. A volte però questo tagliare fa male, pensiamo a quante abitudini sbagliate ci accompagnano nella giornata, a quante volte accampiamo scuse per non ritagliarci uno spazio di dialogo con Gesù attraverso la Parola di Dio, chiudere gli occhi per non guardare e correggere tante nostre mancanze, quanta fatica facciamo a liberarcene. Cosa mi chiede di tagliare il Signore?  Ci chiede di portare frutto, ma dove? Prima di tutto in noi e poi nelle varie situazioni che viviamo nella nostra quotidianità. È necessario RIMANERE IN LUI, perseverare e non scoraggiarci. Facciamo sì che non tutto venga scartato di ciò che facciamo, permettiamo a Gesù di togliere i “seccumi”, perché non tutto venga bruciato di ciò che facciamo. Rimanendo in Lui possiamo capire cosa c’è da tagliare, da togliere, da correggere nel nostro modo di vivere.  Chiediamo aiuto anche a Mamma Maria perché ci aiuti a capire cosa c’è da togliere per migliorarci anche se può far male.

 

Mercoledì 24 luglio

Santi del giorno: S. Cristina di Bolsena vergine e martire; S. Charbel Makhluf; S. Eufrasia

Liturgia: Ger. 1,1.4-10; Sal. 70; Mt. 13,1-9

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò.  Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno.  Chi ha orecchi, ascolti»

Spunti di preghiera:

Nel brano che oggi ci viene proposto Gesù per due volte si siede.  In un primo momento si siede in riva al lago forse per ammirare il paesaggio.  Successivamente, si mette a sedere su una barca presa per farsi sentire meglio dalla folla che lo seguiva. Nel secondo caso il Maestro si siede non per stare più comodo ma per veicolare un’attenzione particolare a quelli che lo stanno ad ascoltare. Ad esempio, quando un bambino si fa male il papà o la mamma che lo vogliono consolare e rassicurare si “abbassano al suo livello”: la stessa cosa fa Gesù nel gesto di mettersi seduto sulla barca, si “abbassa” al livello delle persone rimaste sulla riva, molte delle quali sicuramente sedute. Gesù poteva anche scegliere di stare in piedi sulla barca per farsi vedere e sentire meglio dalla folla, ma questa eventualità viene scartata perché metteva una certa distanza tra Lui e la folla. Lo stare seduto, un gesto all’apparenza banale indica forse la tenerezza che il Maestro ha verso queste persone che allora lo seguivano, così come per quelli che ancora oggi lo seguono per ascoltare le sue parole. Non è un Dio lontano, ma un Dio che si fa papà e mamma per confortarci e rassicurarci nelle vicende della vita. Tutte le volte che cadiamo e ci facciamo male Lui piega le ginocchia per rassicurarci e darci la mano per farci rialzare.

 

Giovedì 25 luglio

Santi del giorno: S. Giacomo ap.; S. Cristoforo; B. Antonio Lucci

Liturgia: 2Cor. 4,7-15; Sal. 125; Mt. 20,20-28

Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Spunti di preghiera:

Possiamo ben dire oggi che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Gesù aveva parlato chiaro ai suoi, per cui sapevano che doveva morire, ma le ambizioni personali superano sempre ogni cosa. Era così allora, è così oggi. Per soddisfare le proprie ambizioni si passa sopra a tutto, anche in funzione della fede e della preghiera, che diventano solo apparenze. Ci crediamo bravi osservatori e ascoltatori della Parola di Gesù ma al momento opportuno scavalchiamo chiunque, l’importante è arrivare. Gesù ci insegna tutt’altro, noi siamo nati per servire, come ha fatto Lui, per bere il Suo calice di amore e dolore. Il nostro cammino deve essere quello della donazione, dell’umiltà, del passo indietro, altrimenti non ci possiamo lamentare se provochiamo indignazione negli altri, perché alla fine la paghiamo sempre noi. Che l’esperienza dei discepoli ci sia di monito.

 

Venerdì 26 luglio

Santi del giorno: Ss. Gioacchino e Anna genitori della Vergine Maria; S. Tito Brandsman

Liturgia: Ger. 3,14-17; Cant. Ger. 31,10-13; Mt. 13,18-23

Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Spunti di preghiera:

Nell’ascoltare la Parola di oggi inevitabilmente la trasportiamo alla nostra vita. Dove mi trova il seme che il Signore ha seminato nella mia vita? Sono la strada? Sono i sassi? Sono i rovi? O sono terreno buono? Comprendo la Parola? La accolgo? Da cosa mi faccio sedurre? Sicuramente pregare intensamente su questo brano ci condurrà al discernimento. Essere terreno buono, questo è quanto il Signore ci chiede di diventare. Produrre frutto abbondante, questo deve essere l’unico scopo del nostro vivere. Come posso realizzare tutto ciò? Lasciando che il seme della Sua Parola germogli in noi, non permettendo ai predatori di rubarlo ma accoglierlo e ripararlo dalle intemperie, proteggendolo e curandolo anche quando pensiamo che è ad altro che dobbiamo prestare attenzione. Chiediamo allo Spirito Santo di aiutarci a restare ben saldi alla Parola di Dio ed accoglierla nel nostro cuore, per diventare così alberi che potranno dare ristoro a chi cerca riparo dalle brutture del mondo.

 

Sabato 27 luglio

Santi del giorno: S. Pantaleone martire; S. Celestino I; B. Raimondo Palmerio

Liturgia: Ger. 7,1-11; Sal. 83; Mt. 13,24-30

Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”».

Spunti di preghiera

L’immagine che ci propone Gesù, nella parabola del Vangelo di oggi, è ricca di spunti di riflessione e di preghiera. Ci sono due forze opposte che si contendono lo stesso campo: una semina frutto buono, l’altra un seme che produrrà un frutto cattivo, non commestibile. I due semi, come se non bastasse, producono un germoglio che per lungo tempo è pressoché identico ed è quindi difficile estirpare soltanto quello cattivo riconoscendolo fra quelli buoni. C’è però una bella notizia: nel giorno della mietitura, dice Gesù, il frutto buono si potrà riconoscere da quello cattivo e i due si potranno dividere senza rischiare di commettere errori. Spesso anche nel nostro campo, nella nostra vita, soprattutto quando abbassiamo la guardia, c’è chi ne approfitta per seminare semi cattivi ed anche noi potremmo finire in confusione nel tentativo di volerli riconoscere ed estirpare. Anche se nostro Padre però permette che seme buono e seme cattivo crescano insieme, ha anche inviato suo figlio Gesù ad effettuare la mietitura. Questa infatti non è da intendere soltanto come il giudizio dell’ultimo giorno ma l’aiuto concreto, giorno dopo giorno, quella luce che ci può guidare nel nostro cammino ogni volta che noi glielo consentiamo. Ogni volta infatti che ci lasciamo avvicinare da Gesù, ogni volta che apriamo il nostro cuore ascoltando la sua Parola, ogni volta che ci rivolgiamo in preghiera alla Trinità e a sua Madre Maria, ogni volta che ci serviamo dei Sacramenti, Gesù miete il nostro campo, estirpa l’erba cattiva e ci dona frutto buono per il nostro sostentamento spirituale e fisico.