Spunti di Preghiera del Giorno

Quaderno di preghiera

Spunti per la preghiera da lunedì 11 marzo
a sabato 16 marzo 2024

 

Lunedì 11 marzo

Santi del giorno: S. Costantino m.; S. Sofronio; S. Eulogio

Liturgia: Is. 65,17-21; Sal. 29; Gv. 4,43-54

Trascorsi due giorni, partì di là per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Spunti di preghiera:

Nell’episodio del Vangelo di oggi ci vengono mostrati due diversi modi di accostarsi a Gesù. I suoi compaesani Lo attendono e Lo accolgono con gioia perché hanno visto i miracoli che ha compiuto. Il funzionario del re, un pagano, è sorretto dalla speranza perché il suo figlioletto sta morendo, e quindi “sale” verso Gesù.  Gesù sembra resistere alla sua richiesta e dice “Se non vedete miracoli non credete”, ma il padre è sordo a quello che dice Gesù e continua ad insistere finché il Signore dice: “Va’ tuo figlio vive!” E qui si manifesta la fede dell’uomo che va senza indugi di nuovo verso casa, l’uomo crede alla parola di Gesù. E io credo alla Parola? So affrontare il cammino della fede senza il sostegno dell’evidenza? Signore io credo, ma aumenta la mia fede!!!!

 

Martedì 12 marzo

Santi del giorno: S. Massimiliano m.; S. Innocenzo I.; B. Fina

Liturgia: Ez. 47,1-9.12; Sal. 45; Gv. 5,1-16

Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Spunti di preghiera

Gesù ci vede sempre, anche quando non ne siamo consapevoli. Ogni giorno ci chiede: “Vuoi guarire?” e noi cosa potremmo rispondergli? Gesù legge i nostri desideri più profondi quelli che non riusciamo neanche ad esprimere per quanto ci sembrano impossibili da realizzare. Oggi Gesù ci chiede di scrivere un elenco di desideri, e ci rivela qual è il suo: il desiderio di incontrarci e guarire le nostre ferite. Ecco perché dobbiamo metterci davanti a Lui e con sincerità dirgli quello che Lui già sa, ma di cui noi non siamo tanto sicuri. Ci chiede ancora di ringraziare per tutte quelle volte che siamo stati guariti, che ci siamo accorti di essere stati sostenuti, amati, perdonati. Gesù non è un mago che fa sparire i nostri problemi, ma ci rivela come affrontarli. All’uomo malato chiede di prendere la sua barella e seguirLo. Ti chiediamo oggi, Signore, di aiutarci a capire qual è la nostra barella, quali sono i desideri autentici del nostro cuore, troppo spesso schiacciato dalle necessità scambiate per desideri, e Ti ringraziamo per questo tempo di riflessione in cui vuoi parlarci per guarirci.

 

Mercoledì 13 marzo

Santi del giorno: S. Sabino m.; S. Cristina; S. Ansovino;

Liturgia: Is. 49,8-15; Sal. 144; Gv. 5,17-30

Ma Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Spunti di preghiera:

Oggi il Vangelo inizia con delle parole veramente belle e che donano grande speranza ed infondono vero coraggio. Gesù, rivolgendosi ai Giudei, dice che il Padre e anche Lui ora agiscono. Proviamo un attimo a fermarci e a far risuonare dentro i nostri cuori queste parole. Chi nella propria vita, accanto ai tanti momenti belli, di gioia profonda e di consistente pace, non ha attraversato anche situazioni di vero deserto e confusione e dove gli sembrava di girare a vuoto e brancolare nel buio e tutto era profondamente incomprensibile e senza alcun senso? Ecco oggi Gesù ci vuole ricordare con parole semplici che siamo sempre nelle Loro braccia e che Loro, insieme allo Spirito Santo, a Maria e a tutti i santi del cielo, vegliano costantemente ed in ogni momento sulle nostre vite. I Loro occhi ed i Loro cuori sono sempre per ciascuno di noi ed anche quando sperimentiamo la solitudine ed il dolore Loro sono accanto a noi ed agiscono per indirizzare la nostra vita verso la verità, il bene e la bellezza. Siamo amati dal cielo ora e per sempre ed anche e soprattutto quando deviamo dalle vie del Signore. Oggi nella preghiera desideriamo profondamente ringraziarTi Padre nostro per il Tuo immenso amore e ti chiediamo la grazia di occhi nuovi che sappiano riconoscerTi sempre presente nelle nostre vite.

 

Giovedì 14 marzo

Santi del giorno: S. Matilde regina; S. Paolina; B. Giacomo Cusmano

Liturgia: Es. 32,7-14; Sal. 105; Gv. 5,31-47

Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Spunti di preghiera:

Il discorso di Gesù, nel Vangelo di oggi, non è rivolto soltanto ai Giudei di allora ma parla anche a noi oggi. Gesù, con una serie di domande implicite, ci chiede di prendere posizione nei suoi confronti. Dove riponiamo la nostra speranza? Dove cerchiamo la nostra gloria? Negli altri, negli idoli, oppure nell’unico Dio? Riusciamo a restare nella sua Parola e cosa potrebbe aiutarci a farlo meglio? Signore Ti chiediamo oggi di aiutarci a sperimentare che soltanto in Te possiamo trovare la vera vita. Aiutaci Signore a restare nella Tua Parola anche quando ci sembra più dura o impossibile da mettere in pratica. Aiutaci Padre Santo a credere che la nostra gioia è nel seguire le Parole di tuo Figlio Gesù che hai voluto inviare a noi proprio per la nostra salvezza.

 

Venerdì 15 marzo

Santi del giorno: S. Zaccaria; S. Luisa de Marillac

Liturgia: Sap. 2,1a.12-22; Sal. 33; Gv. 7,1-2.10.25-30

Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Spunti di preghiera:

Nel brano del Vangelo di oggi vediamo Gesù alle prese con alcuni abitanti di Gerusalemme accorsi ad ascoltarLo mentre insegnava nel tempio. Si meravigliano perché Gesù parla apertamente della sua natura divina, nonostante il pericolo di essere ucciso a causa delle Sue rivelazioni. La Parola di oggi ci invita ad assumere lo stile di Gesù quando ci troviamo di fronte a situazioni difficili, soprattutto quando la paura di testimoniare la nostra fede è più grande del nostro desiderio di condividerla con gli altri. La libertà di Gesù, il Suo coraggio di parlare, nonostante tutto, deriva dal fatto di vivere tutto unito al Padre, di essere una cosa sola con Lui. Oggi Gesù ci invita a fare altrettanto nelle nostre vicende quotidiane e solo così potremo dire di essere persone veramente libere. Libere di andare controcorrente senza preoccuparsi del giudizio degli altri. Libere di vivere nella Verità. Maria, donna coraggiosa, aiutaci ad essere come Gesù.

 

Sabato 16 marzo

Santi del giorno: S. Luisa di Marillac religiosa; S. Zaccaria

Liturgia: Ger. 11,18-20; Sal. 7; Gv. 7,40-53

All’udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Spunti di preghiera

Sono trascorsi più di duemila anni, ma esattamente oggi come allora Gesù crea dissenso tra la gente. Ascoltare la Sua Parola, seguire il Suo esempio, orientare la propria vita alla Sua sequela, questo fa di noi buoni cristiani, ma allo stesso tempo ci fa essere spesso perseguitati, additati, e a volte anche derisi da quella parte di persone che vedono in Gesù qualcuno da condannare, da combattere, da sconfiggere. Ci capita di chiederci: “perché tutto questo accanimento? Perché tutto questo odio?” La risposta è semplice, per paura! Gesù quando arriva sconvolge, stravolge, mette in discussione e ci fa entrare in contatto con quella parte più intima e nascosta di noi dalla quale non possiamo più fuggire. Nicodemo rappresenta proprio ciascuno di noi, che una volta entrati in contatto con Gesù abbiamo cambiato l’orientamento del nostro sguardo. Affidiamoci sempre allo Spirito Santo affinché ci guidi a restare centrati in Cristo.