Quaderno di preghiera
Spunti per la preghiera
Spunti per la preghiera dal lunedì 31 marzo
a sabato 5 aprile
Lunedì 31 marzo
Santi del giorno: S. Beniamino; S. Balbina; B. Bonaventura da Forlì
Liturgia: Is 65,17-21; Sal 29; Gv 5, 1-16
In quel tempo, Gesù partì dalla Samaria per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
Spunti di Preghiera:
«Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. E noi? Quanto siamo disposti a credere alle Sue parole, al Suo annuncio di salvezza? A fare quello che Lui ci chiede? Quanto siamo disposti a lasciare che Lui trasformi la nostra vita in Vangelo? Quanto siamo disposti a lasciare che la Sua voce sia la sola a parlare al nostro cuore, alla nostra mente e alla nostra anima? Quanto siamo disposti a metterci in cammino verso l’altro dopo aver ricevuto la Sua Parola? Ad avere il coraggio di andare verso chi ha bisogno della Sua presenza? Quanto siamo disposti a fidarci di Lui? Oggi chiediamo a Maria, che si è fidata del Signore senza riserve, di aiutarci ad abbandonarci completamente a Lui, a confidare nei Suoi progetti che sono per ciascuno di noi da sempre, perché Lui possa fare nuove, in noi, tutte le cose come a Lui piace. << Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra >>
Mano nella mano con Maria possiamo riuscire a trasformare tutti questi punti interrogativi in tanti piccoli ma preziosi sì.
Martedì 1 aprile
Santi del giorno: S. Maria Egiziaca; S. Ugo di Grenoble
Liturgia: Ez 47,1-9.12; Sal 45; Gv 5,1-3a.5-16
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina?”». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
Spunti di preghiera:
Nel Vangelo di oggi si parla della guarigione di un uomo da tempo malato; fidandosi della parola di Gesù quest’uomo si alza, prende la sua barella ed inizia a camminare; attraverso questa obbedienza guarisce; è interessante notare da una parte che l’Evangelista non dice la malattia di quest’uomo e quindi non ci è dato sapere se quello che gli chiede Gesù poteva aiutarlo a guarire e dall’altra parte la reazione violenta dei Giudei che non solo vogliono impedire a quest’uomo di portare la barella perché è sabato, ma soprattutto decidono di perseguitare Gesù che di sabato ha guarito una persona. Cosa vuole insegnarci oggi la Parola di Dio? A volte le nostre logiche ed il nostro modo di pensare diventando più forti della vita reale e impediscono di accogliere tutta la grazia che il Signore desidera donare. Mentre però il malato decide di mettere da parte il proprio modo di pensare e si fida di Gesù, i Giudei ad oltranza difendono il loro pensiero sul sabato fino a negare la possibilità che la salvezza possa avvenire in quel giorno. Ti chiediamo Spirito Santo di aiutarci ogni giorno a prendere le distanze da tutto ciò che riteniamo essere giusto solo per il fatto che così è sempre stato e così lo abbiamo sempre pensato e di aprirci alla grazia di un nuovo modo di vedere le cose, le persone e la vita.
Mercoledì 2 aprile
Santi del giorno: S. Francesco di Paola; S. Abbondio
Liturgia: Is 49,8-15; Sal 144; Gv 5,17-30
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Spunti di Preghiera:
“Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati”
Il Padre ci ama, e Gesù racconta questo amore attraverso il suo rapporto intimo con Lui. Ci parla, vive con il Padre tutto, condivide le gioie e le sue fragilità più profonde e soprattutto ricerca attraverso la sua vita di fare la volontà di Dio.
Ognuno di noi è amato da Dio, ognuno di noi può avere questo rapporto intimo e profondo con Lui e possiamo ogni giorno dialogare attraverso la preghiera.
Oggi l’invito nella preghiera è quello di contemplare questo amore e ringraziare per la Sua presenza nella nostra quotidianità.
Giovedì 3 aprile
Santi del giorno: S. Sisto I ; S. Luigi Scrosoppi
Liturgia: Es 32, 7-14; Sal 105; Gv 5, 17-30
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Spunti di preghiera:
Il vangelo di oggi parla di testimonianza. Gesù spiega che il cugino Giovanni ha testimoniato la verità. Inoltre, le opere che Gesù stesso compie, le Sacre Scritture sono la testimonianza che Egli è stato inviato dal Padre. Noi che testimoni siamo? Talvolta abbiamo la tentazione di desiderare una gratificazione da parte delle persone che ci circondano. Ma Gesù lo afferma chiaramente non sono gli uomini a glorificare altri uomini. Se scegliamo di testimoniare il Suo Amore è il Padre che ci glorificherà. Se aspettiamo solo una gratificazione umana impoveriamo l’Amore di Dio. Oggi Signore ti preghiamo: inondaci del Tuo Santo Spirito, insegnaci ad essere umili, a farci piccoli, a desiderare soltanto di essere la strada e non la meta che sei Tu. Rendici capaci, nelle situazioni che viviamo, di mettere in contatto con Te i nostri fratelli. Ti preghiamo anche di donarci una fede più forte, un dialogo più intimo con Te, perché possiamo accoglierTi nel nostro cuore, per portarTi agli altri.
Venerdì 4 aprile
Santi del giorno: S. Isidoro; S. Francesco Marto
Liturgia: Sap 2,1a.12-22; Sal 33; Gv 7,1-2.10.25-30
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Spunti di Preghiera:
Il vangelo di oggi ci narra di Gesù costretto a stare lontano dalla sua terra, dalla sua gente, costretto addirittura a nascondersi per evitare che gli facciano del male. Gesù non solo non è riconosciuto come Figlio di Dio ma è anche in pericolo, eppure non smette di portare avanti la sua missione, di predicare nel tempio, di rivelare la sua identità e comportarsi da figlio di Dio. Oggi potremmo riflettere su tutte quelle volte che anche noi ci siamo sentiti, un po’ come Gesù, soli, rifiutati, giudicati malamente, derisi e forse anche in pericolo per aver scelto di comportarci come figli di Dio, come cristiani. Ti preghiamo Gesù, ogni volta che sperimentiamo la difficoltà del seguirti, di donarci la tua stessa perseveranza e fiducia nel Padre: “Chi mi ha mandato è Veritiero”.
Sabato 5 aprile
Santi del giorno: S. Vincenzo Ferrer; S. Irene; S. Giuliana
Liturgia: Ger 11,18-20; Sal 7; Gv 7,40-53
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodemo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Spunti di preghiera:
Il Vangelo di oggi ci mette in guardia dalla superbia. I Farisei nella certezza del loro sapere, e della conoscenza delle Sacre Scritture, si chiudono alla grazia di riconoscere la verità di Cristo in tutta la sua interezza, si sentono minacciati dal suo agire e dal suo modo di parlare. Oggi, come allora, può ancora succedere tra noi cristiani di peccare di questa Superbia, vivendo ancora dissensi e spaccature che screditano la figura di Gesù…. L’esperienza vissuta da Nicodemo e delle guardie, pertanto, ci insegna che, di fronte ai dubbi non dobbiamo lasciarci condizionare….entrambi infatti solo” dopo aver ascoltato” e quindi dopo aver fatto esperienza intima e personale ascoltando Gesù con cuore aperto e disponibile, hanno preso una ferma e decisa posizione, abbattendo ogni forma di pregiudizio e in tutta libertà hanno riconosciuto in Lui una Saggezza che “nessun uomo” aveva mai avuto…riconoscendo nelle Sue parole non una minaccia da cui difendersi, ma piuttosto un invito alla conversione. In questo tempo di Quaresima anche noi possiamo chiederci, in quale misura lascio entrare il Vangelo nel mio cuore? Lascio che attraverso l’ascolto del vangelo cadano le mie convinzioni non in linea con gli insegnamenti di Cristo? Aiutaci Signore in questo cammino Quaresimale a non lasciarci ingannare dalle tante voci che ci distolgono dalla tua Verità di venire a te con cuore puro e sincero e di lasciarci rinnovare ogni giorno dalla tua Parola.