Spunti di Preghiera del Giorno

Quaderno di preghiera

Spunti per la preghiera

da lunedì 22 ottobre
a sabato 26 ottobre 2024

 

Lunedì 21 ottobre

Santi del giorno: S. Orsola e comp.; S. Malco; B. Carlo d’Asburgo

Liturgia: Ef. 2,1-10; Sal. 99; Lc. 12,13-21

Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro:

«Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Spunti di Preghiera:

Nella pagina del Vangelo di oggi Gesù chiarisce subito al tale che lo chiama in causa su questioni materiali che Lui non è venuto in mezzo a noi per questo, ma per annunciare agli uomini la Parola di Salvezza. È venuto a incontrare il nostro desiderio di felicità. Infatti, alla logica del mondo: “Riposati, mangia, bevi e divertiti”, risponde con la saggezza di chi vive nella realtà e sa che “la nostra vita non dipende da ciò che possediamo”, dai beni materiali, ma appartiene a Dio. La nostra vita è un dono e come tale va trattata. Se scegliamo di “accumulare tesori” solo per noi stessi, dimenticando Dio e le necessità dei fratelli, non riusciremo a trovare la felicità che il cuore cerca. Gesù è venuto a liberarci dalla schiavitù del possesso delle cose e delle persone, a liberarci dal voler controllare tutto e ci invita ad entrare nella fede e nella fiducia nel Suo Amore che è Provvidenza per ogni nostro giorno e in ogni nostro bisogno. Preghiamo per rimanere in questa pace e perché, salvati dal Suo amore, possiamo vivere la vita come dono con un cuore nuovo.

 

Martedì 22 ottobre

Santi del giorno: S. Giovanni Paolo II papa; S. Abercio; S: Donato Scoto

Liturgia: Ef. 2,12-22; Sal. 84; Lc. 12,35-38

Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!

Spunti di preghiera:

Il Vangelo di oggi c’invita ad essere sempre pronti, vigili, quando il “padrone tornerà dalle nozze” interrogandoci non solo sull’essere pronti quando un giorno saremo davanti a Lui ma anche nella quotidianità quando abbiamo l’occasione per fare del bene arrivando alla fine delle della giornata con le mani piene di opere buone. Quante volte invece non siamo consapevoli che ogni nostra buona azione ci rende vigili e pronti alla Sua venuta, quante volte rimaniamo sordi al soffio dello Spirito Santo che ci stimola e spinge a fare le scelte giuste anche se non sono secondo i nostri piani. A volte serve il coraggio di cambiare strada per renderci disponibili e pronti alle Sue venute. Quante volte, come leggiamo nella prima lettura, siamo stati lontani“ da colui che è venuto ad annunciare la pace”. Come è bello quando alla fine della giornata facciamo un piccolo esame di coscienza e abbiamo le mani piene di doni da presentare al Signore … Aiutaci Maria, ad essere sempre vigili così come lo sei stata tu, insegnaci a tenere aperte le nostre mani per accogliere frutti.

 

Mercoledì 23 ottobre

Santi del giorno: S. Giovanni da Capestrano; S. Severino Boezio

Liturgia: Ef. 3,2-12; Cant. Is. 12,2-6; Lc. 12,39-48

Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

Spunti di Preghiera:

Pietro nell’apostrofare Gesù cerca di portare acqua al suo mulino accampando una diversità, quindi un privilegio, rispetto alla massa. Pensieri simili spesso sorgono spontanei anche in noi.  Ma Gesù nel suo parlare non nasconde nulla: né a quelli che Lo seguono da vicino, né a quelli che Lo seguono da lontano. Il principio dell’amore gratuito che dice che bisogna preventivamente perdonare il fratello, è quello che scardina il nostro comune modo di affrontare le vicende del vivere. In tale ottica anche l’affermazione finale, a prima vista fuori dalla grazia di Dio, acquista senso e spessore. Tutto torna se ci mettiamo nei panni di un bambino che nel gioco chiede di più a chi è suo amico senza per questo allontanare un nuovo amichetto. Il Signore ci considera veramente suoi amici, ma non in virtù di quello che facciamo e pensiamo, semplicemente in quanto sue creature amate. Lasciandoci abbracciare da Lui ci avviciniamo tra noi e nessuno potrà scassinare la nostra casa.

 

Giovedì 24 ottobre

Santi del giorno: S. Antonio M. Claret; S. Luigi Guanella

Liturgia: Ef. 3,14-21; Sal. 32; Lc. 12,49-53

Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Spunti di preghiera:

Quanta bellezza nelle parole pronunciate oggi da Gesù nel Vangelo di Luca! Sapere che la Sua venuta al mondo ha come scopo quello di fare ardere tutti i nostri cuori. Il fuoco che è venuto a portare è il fuoco dello Spirito Santo, la Sua missione è che ciascuno di noi abbia dentro questo fuoco che brucia d’amore e consuma il peccato con cui siamo macchiati. Con il battesimo Gesù permette che questo fuoco entri dentro di noi. Ci lascia un compito difficile, far sì che questo fuoco si propaghi nel mondo, che raggiunga anche i cuori più duri. Quando la nostra missione diventa difficile, perché ci imbattiamo contro muri che rifiutano la Parola di Dio, questo può comportare rotture e scontri, ma non deve scoraggiarci, con la certezza che, come dice san Paolo nella prima lettura, “piegando le ginocchia davanti al Padre … saremo potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il Suo Spirito”.

 

Venerdì 25 ottobre

Santi del giorno: S. Miniato mart.; S. Frontone; S. Gaudenzio; B. Carlo Gnocchi

Liturgia: Ef. 4,1-6; Sal. 23; Lc. 12,54-59

Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Spunti di Preghiera:

“Perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?” Oggi Gesù ci rivolge questa domanda provocatoria. È vero che dentro di noi sappiamo riconoscere che i Suoi insegnamenti sono giusti, convenienti e salutari per noi. È vero, per esempio, che nutrire odio per il fratello, anche se a ragione perché abbiamo subito un torto, ci fa’ stare male, ci logora sia mentalmente che fisicamente. È vero, più in generale, che quando ci rifiutiamo di accettare gli insegnanti del Signore, finiamo sempre per percorrere strade molto più tortuose e molto meno appaganti. Spesso è il nostro orgoglio che non ci permette di seguire ciò che è meglio per noi anche dopo averlo valutato e riconosciuto. Grazie Gesù per donarci ogni giorno la Tua Parola, per indicarci la via, grazie per questo “pane quotidiano” che nutre la nostra vita. Grazie Gesù per la cura e la pazienza che usi con noi perché, nonostante le resistenze che manifestiamo, Tu continui a volerci guidare verso il nostro bene.

 

Sabato 26 ottobre

Santi del giorno: S. Folco vescovo; Ss. Luciano e Marciano; S. Damiano Furcheri;

Liturgia: Ef. 4,7-16; Sal. 121; Lc. 13,1-9

In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Siloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Spunti di preghiera:

Molto spesso noi ci troviamo a parlare di quello che succede alle persone, credendo e pensando che a noi non succederà mai, e che noi siamo più bravi degli altri. Per cui continuiamo la nostra vita senza riflettere su noi stessi.  Gesù ci fa notare che non dobbiamo pensare agli altri ma a noi stessi, perché se le cose negative succedono, non sempre è causa degli errori altrui. Gesù ci invita a riflettere sulla nostra vita, non perché dobbiamo morire ma perché gli imprevisti possono succedere a tutti e dobbiamo essere pronti e vivere nell’amore del Signore. Ogni giorno di vita è un dono che riceviamo da Dio, che ci darà un tempo per convertirci ma poi l’ora arriva. Aiutaci Signore, ad assaporare e vivere al meglio ogni giorno allargando il nostro sguardo verso l’eternità.