Lunedì 4 dicembre
Santi del giorno: S. Giovanni Damasceno; S. Barbara; B. Adolfo Kolping;
Liturgia: Is. 2,1-5; Sal. 121; Mt. 8,5-11
Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli.
Spunti di preghiera
Il centurione romano, una delle più belle figure del Vangelo, arriva al cuore di Gesù per la freschezza, la spontaneità del suo amore per il servo, per il quale chiede il miracolo, ma con una dolcezza, un’umiltà e una fede così forte da lasciare meravigliato lo stesso Gesù. Il centurione ci insegna la potenza della preghiera d’intercessione rivolta con la consapevolezza di essere indegni, e la certezza di essere ascoltati. Spirito Santo donaci questa stessa fiducia, donaci la perseveranza di continuare a chiedere la guarigione del cuore e del corpo. Ti preghiamo per tutti noi, malati nel corpo e nello spirito, per i paesi che sono in guerra, per le nostre guerre quotidiane. Fa’ che possiamo restare in ascolto della Tua Parola che guarisce, donaci di poter testimoniare con la nostra vita la potenza del tuo Amore.
Martedì 5 dicembre
Santi del giorno: S. Saba; B. Nicola Stensen; B. Filippo Rinaldi;
Liturgia: Is. 11,1-10a; Sal. 71; Lc. 10,21-24
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Spunti di preghiera
Nel Vangelo di oggi vengono ripetuti con una certa voluta insistenza le parole Padre e Figlio. Gesù desidera chiarire in questo modo i poli della vita cristiana: essere figli amati di un Padre benevolo e misericordioso che ci ama immensamente e ci custodisce. Riconoscersi voluti e desiderati da sempre dal nostro Padre celeste da cui dipendiamo totalmente. Come fare a sentirsi e a vivere da figli? È essenziale uno sguardo umile, povero e pieno di stupore. Uno sguardo povero aiuterà a vedere che nulla ci appartiene e che tutto è dono; attraverso uno sguardo pieno di stupore sapremo riconoscere in ogni cosa una manifestazione concreta del Suo amore per noi. Chiediamo a Gesù la grazia di purificare i nostri occhi e di donarci ogni mattina questo sguardo; saremo veramente pieni di gioia e felicità da donare al mondo.
Mercoledì 6 dicembre
Santi del giorno: S. Nicola; S. Asella; S. Obizio;
Liturgia: Is. 25,6-10a; Sal. 22; Mt. 15,29-37
Gesù si allontanò di là, giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele. Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.
Spunti di preghiera:
Il brano del Vangelo di oggi si compone di due parti. Nella prima Gesù opera molti miracoli guarendo coloro che gli venivano portati per essere guariti. Nella seconda Gesù ha compassione della folla accorsa per ascoltarLo, si preoccupa per il sostentamento di tutte quelle persone che da tre giorni non mangiavano. E avviene così, per mezzo Suo, la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nella narrazione viene fuori la divinità di Gesù ma anche la Sua umanità perché Gesù è vero Dio e vero uomo. Oggi siamo invitati a meditare su questa verità. Spesso vediamo Gesù soltanto come il Figlio di Dio e trascuriamo l’aspetto umano. Invece, attraverso la Sua Parola, oggi Gesù ci invita a guardare a Lui come esempio da imitare seguendo il Vangelo e ci dice: “Coraggio, anche tu puoi fare lo stesso se rimani unito a me!”. “Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita”
Giovedì 7 dicembre
Santi del giorno: S. Ambrogio; S. Maria Giuseppa Rossello; S. Urbano;
Liturgia: Is. 26,1-6; Sal. 117; Mt. 7,21.24-27
Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Spunti di preghiera:
Ascoltare la Sua Parola e metterla in pratica, questo è quello che Gesù ci invita a fare ogni giorno per salvaguardare la nostra vita, fortemente ce lo dice nel brano del Vangelo di oggi, paragonando la nostra vita ad una casa. Come sempre ci lascia il libero arbitrio, la possibilità di scegliere cosa fare e come vivere. Cosa è la sabbia sulla quale rischiamo di costruirla? Dare ascolto al nostro ego, e a tutto ciò che lo soddisfa, a discapito di tutti e tutto, ma che si dissolve come polvere al primo alito di vento, alla prima burrasca che inevitabilmente saremo costretti a vivere, lasciandoci prostrati ed avviliti e che ci fa vivere da stolti. E cosa invece è la roccia? Tu Gesù sei la roccia, Tu sei il pilastro, Tu sei le fondamenta, tutto ciò indica una sola cosa: che per vivere da saggi l’unica alternativa è restare centrati in Cristo, ascoltarLo, seguirLo, imitarLo, restare ancorati a Lui. Aiutaci Spirito Santo a saper discernere la sabbia dalla roccia nel quotidiano della nostra vita.
Venerdì 8 dicembre Immacolata Concezione B.V. Maria
Santi del giorno:
Liturgia: Gen. 3,9-15.20; Sal. 97; Ef. 1,3-6.11-12; Lc. 1,26-38
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Spunti di preghiera:
Oggi invochiamo Maria con il titolo di Immacolata Concezione, titolo amato dalla tradizione, promulgato con un dogma da Pio XI nel 1854 e confermato, pochi anni dopo dalla stessa Madre di Dio a Lourdes ad una povera fanciulla Bernadette. Maria rispondendo ad una domanda sulla sua identità afferm: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Dio ha voluto creare Maria Immacolata e doveva ben essere Immacolata, Colei che avrebbe dato la sua Carne e il suo Sangue al Salvatore dell’umanità. Doveva ben essere santo ed immacolato il grembo che avrebbe dovuto accogliere concepire e generare il figlio di Dio, il tre volte Santo. È interessante notare che Maria riceve la chiamata, in un villaggio piccolo, di periferia, durante una giornata qualsiasi, in un’ora non prevista, nella quale avviene qualcosa di straordinario: il divino si apre alla quotidianità umana. Un messaggio inatteso quello dell’angelo, che stravolge la sua vita e che lei non riceve senza reagire, replicando all’angelo, con le parole: ” Come avverrà questo? Non conosco uomo”. Tuttavia alla spiegazione dell’Angelo Maria accoglie con totale fiducia la volontà di Dio e si apre alla luce con la quale Dio l’ha infusa. Maria è stata come una tela bianca, immacolata, appunto, all’azione dello Spirito Santo, che l’ha dipinta a Suo piacere e a Suo gusto. Maria ha detto solo” sì “a Dio in ogni istante della sua vita. E io dico sì all’azione dello Spirito Santo? Vivo le mie giornate stando attento all’azione dello Spirito Santo in me? Anche nelle piccole azioni quotidiane? Lascio che sia lo Spirito Santo a modellare, trasformare, plasmare il mio cuore, la mia mente? Chiediamo a Maria la sua stessa apertura all’ azione di Dio e la sua fede nella Parola. Buona preghiera.
Sabato 9 dicembre
Santi del giorno: S. Giovanni Diego; S. Siro; S. Gorgonia;
Liturgia: Is. 30,19-21.23-26; Sal. 146; Mt. 9,35-38 – 10,1.6-8
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Spunti di preghiera:
È bella questa immagine di Gesù che visita tante città e villaggi spinto dal desiderio di portare conforto a tutti i bisognosi nel fisico e nello spirito. Proprio il Suo desiderio di arrivare a tutti lo spinge ad inviare i suoi discepoli chiamandoli a compiere la Sua stessa missione. È incredibile ma anche noi siamo stati beneficiari, avendo trovato conforto nei nostri bisogni, di questo primo invio di discepoli il cui flusso non si è mai interrotto. Oggi Gesù vorrebbe inviare noi, ci chiama a sé per poterci donare alcuni dei Suoi poteri, talenti da far fruttare. La raccomandazione di Gesù è ancora e soltanto una: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Grazie Gesù per questo amore che non si è mai interrotto nel tempo e, grazie al “si” dei tuoi tanti discepoli, che è potuto arrivare fino a noi. Aiutaci, Gesù, ad alimentare il nostro desiderio di attingere sempre a questo amore e insegnaci a saperlo donare gratuitamente.