Spunti di Preghiera del Giorno

Quaderno di preghiera

Spunti per la preghiera da lunedì 6 maggio
a sabato 11 maggio 2024

 

Lunedì 6 maggio

Santi del giorno: S. Benedetta; S. Venerio; S. Pietro Nolasco; B. Anna Rosa Gattorno

Liturgia: At. 16,11-15; Sal. 149; Gv. 15,26-16,4a

Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate.

 Spunti di preghiera:

Nel brano del Vangelo di oggi Gesù ci invita a condividere con Lui la sua stessa missione. Gesù ci promette la venuta dello Spirito Santo che gli darà testimonianza in tutto il mondo, affinché noi, a nostra volta, possiamo dare testimonianza di Gesù a tutti quelli che incontreremo nel nostro cammino. Il desiderio del Padre è che tutti lo possano conoscere attraverso il Figlio Suo. E il desiderio di Gesù è che possano conoscere il Padre e il Figlio, attraverso di noi. Conoscere Gesù e accogliere il Suo Vangelo per incarnarlo, vuol dire salvarsi. Possa diventare, questo, il nostro desiderio più grande, per la nostra salvezza e per quelli che il Signore ci ha affidato. Invochiamo lo Spirito Santo perché possa aprire i nostri cuori, come ha fatto con la donna della prima lettura, per aderire alla Sua Parola e compiere sempre la Sua volontà. “Il Signore ama il suo popolo”.

 

Martedì 7 maggio

Santi del giorno: S. Domitilla m.; S. Rosa Venerini; S. Agostino Roscelli

Liturgia: At. 16,22-34; Sal. 137; Gv. 16,5-11

Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.

Spunti di preghiera

“Nessuno di voi mi domanda: dove vai?” È vero che il nostro sguardo sulle cose che accadono intorno a noi è spesso molto limitato. Certo, davanti al distacco da una persona cara è più che comprensibile essere sopraffatti dalla tristezza come lo furono i discepoli, ma Gesù, con questa domanda, ci invita a cercare sempre il senso delle cose che ci accadono. Allontanandosi fisicamente dai discepoli, Gesù vuole donare loro uno sguardo Spirituale, capace di andare oltre la materialità, oltre la carne, persino oltre il confine ultimo della morte. È necessario che Lui vada, si allontani, affinché finalmente gli occhi dei discepoli ed i nostri occhi si aprano alla dimensione dello Spirito, a ciò che non si vede ma esiste e si può imparare a percepire, ad interagire con Lui, come se fosse visibile. Grazie Signore per il dono dello Spirito Santo, aiutaci anche oggi in preghiera ad aprire il nostro sguardo limitato, a vedere oltre, a farTi domande lì dove non capiamo o vediamo soltanto il negativo.

 

Mercoledì 8 maggio

Santi del giorno: B.V. Maria di Pompei; S. Vittore il Moro m.; S. Bonifacio IV

Liturgia: At. 17, 15.22-18,1; Sal. 148; Gv. 16,12-15

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Spunti di preghiera:

Oggi Gesù, rivolgendosi ai suoi discepoli, gli dice che avrebbe da dirgli ancora molte cose ma per il momento di queste cose non sono in grado di portarne il peso. È una parola molto forte e che potrebbe infastidire come freccia appuntita per il nostro orgoglio. Cosa vuole insegnare oggi Gesù? A ben vedere Gesù non dice ai discepoli che non sono in assoluto in grado di portare il peso di certe cose ma individua semplicemente un limite temporale, utilizzando la parola in questo momento. I tempi di Dio quindi non sono i nostri tempi. Come vivere questa attesa del tempo di Dio che Gesù promette in ogni caso che arriverà? Sicuramente con fiducia, pazienza e speranza e come occasione propizia per svuotarci di noi stessi e liberarci delle cose inutili e superflue, come a volte sono i nostri strampalati progetti, e riempirci della Sua grazia e del suo Amore e farci trovare leggeri e pronti per accogliere le Sue parole. La casa, d’altronde, per essere luogo di accoglienza e missione e sopportare gli urti e le tempeste della vita ha bisogno di solide fondamenta. Oggi nella preghiera chiediamo allo Spirito Santo la grazia di vivere la Parola di Gesù come una promessa di grande bene e di una vita piena ed abbondante.

 

Giovedì 9 maggio

Santi del giorno: S. Pacomio abate; B. Forte Gabrielli

Liturgia: At. 18,1-8; Sal. 97; Gv. 16,16-20

Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

Spunti di preghiera:

“Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete”. Basta poco per vedere Gesù e basta altrettanto poco per non vederLo, Questo Lui lo sapeva benissimo, conosceva la natura umana dei suoi discepoli, era ben conscio delle loro fragilità, delle loro insicurezze e delle loro paure. Oggi come allora Gesù conosce noi suoi discepoli degli anni duemila, forse ancora più fragili, ancora più insicuri e ancora più impauriti. I discepoli di allora attingevano forza dalla Sua presenza, il suo essere in mezzo a loro, essere reale, concreto e uomo e questo sicuramente li fortificava e li incoraggiava. Nonostante ancora oggi Gesù sia presente concretamente nella nostra vita nell’Eucaristia, probabilmente facciamo più fatica a sentirlo vivo e presente. Affidiamoci pertanto allo Spirito Santo, sorgente di forza, amico consolatore e luce che illumina e scalda i nostri cuori.

 

Venerdì 10 maggio

Santi del giorno: S. Giovanni d’Avila presbitero e dottore della Chiesa; S. Gordiano;

Liturgia: At. 18,9-18; Sal. 46; Gv. 16,20-23a;

In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla.

Spunti di preghiera:

Gesù sta parlando agli apostoli prima di salire al cielo. Il distacco da Lui provoca dolore e smarrimento nei suoi amici, ma Lui assicura che la sofferenza si tramuterà in gioia, e questa gioia sarà eterna. Cosa vuole dire a noi oggi Gesù con questa Parola? Gesù ci dice che Lui è vivo, ci ascolta, ci vede. Possiamo attraversare momenti di buio, in cui Dio ci sembra lontano, assente, addirittura indifferente. Ma   la sua Parola è viva, dà un senso alla nostra angoscia, alle nostre attese, le riempie di gioia, di speranza, di misericordia. Gesù, insegnaci la pazienza di saper aspettare i nostri tempi maturi, donaci la perseveranza nella preghiera, per esprimere a Te quello che c’è nel nostro cuore, il grido di dolore che talvolta nascondiamo agli altri, ma che Tu ascolti e a cui sai dare un significato, quel grido che Tu sai trasformare in un passo in più per imparare ad amare la vita e chi ci metti accanto.

 

Sabato 11 maggio

Santi del giorno: S. Gualtiero sac.; S. Ignazio de Laconi; B. Gregorio Celli

Liturgia: At. 18,23-28; Sal. 46; Gv. 16,23b-28

In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

Spunti di preghiera

Nel Vangelo di oggi Gesù invita i suoi discepoli, quindi anche noi oggi, a chiedere “qualcosa” al Padre nel Suo nome e ci dice anche perché chiedere: per avere la Sua gioia.  Tante volte noi chiediamo una gran quantità di cose al Padre, cose che ci sembrano necessarie, ma senza domandarci se queste cose ci possono dare la gioia profonda, quella che in realtà cerchiamo sempre in qualsiasi cosa facciamo. Ma sperimentiamo spesso, che le nostre preghiere non vengono esaudite, perché?  La ragione è che non chiediamo cose che ci possano dare la gioia profonda, che non è il piacere momentaneo, ma di investire là dove il mondo non scommetterebbe nulla, nei gesti e negli atteggiamenti d’amore che ti colmano la vita, quello che San Francesco chiamava “perfetta letizia”. Lo Spirito Santo apra gli occhi del nostro cuore per comprendere ciò a cui siamo veramente chiamati, a chiedere quello che ci può dare veramente la gioia, perché solo Lui ” che scruta i cuori” sa ciò di cui abbiamo realmente bisogno.